La Storia

 

Fu eretta agli inizi del XX secolo, precisamente nel 1927, per volere di Lucylle, col tempo divenuta Countess Szecheney, figlia del nobile inglese Ernest William Beckett (Lord Grimthorpe) a cui si deve la costruzione di Villa Cimbrone con la quale La Rondinaia ne condivide il parco. L’idea della Villa dovette farsi strada a partire dal 1915. Poi il progetto e la supervisione dei lavori furono affidati a Nicola Mansi, lo stesso ravellese che Lord Grimthorpe aveva conosciuto a Londra e che aveva curato la costruzione di Villa Cimbrone. L’esecuzione dei lavori fu affidata a Francesco Amato, un altro ravellese di genio, capomastro e scalpellino di raffinata qualità.

 
La Rondinaia

a STRAPIOMBO sul MARE

Mentre, però, a Villa Cimbrone l’edificio precede il lungo viale che arriva al celebre belvedere, nella Rondinaia il rapporto tra viale e casa è invertito sicchè l’edificio resta a ridosso delle rocce, in fondo al parco, in una posizione invidiabile, a strapiombo sul mare, e consente a chi lo abita di godere il panorama direttamente dalle sue finestre, dai suoi balconi, dalle sue terrazze1. «Francamente questo panorama incorniciato ti distrae. E' possibile rimanere immuni a tale bellezza?» scriveva Catherine Fairweather nel 20012.

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La Rondinaia

LUCYLLE e LA RONDINAIA

Successivamente, col passare del tempo, Lucylle scorporò La Rondinaia da Villa Cimbrone e la sua casa cominciò a vivere di vita propria: al suo interno si svolgevano colte discussioni, concerti, spettacoli di teatro e danza al punto di diventare, per tutti gli inglesi venuti a Ravello, un vero e proprio cenacolo intellettuale. Fu per tale motivo che per tantissimi anni questa proprietà fu una meta irresistibile per stelle del cinema, artisti, luminari della società e dignitari di ogni risma che potevano così approfittare della bellezza architettonica della Villa, della sua riservatezza, dell'incantevole splendore della Costiera Amalfitana e della generosa ospitalità dei suoi proprietari.

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La Rondinaia

il BUEN RETIRO di VIDAL

La Villa fu anche buen retiro, per circa trentatre anni, dello scrittore, saggista, sceneggiatore e drammaturgo americano Gore Vidal che l’acquistò nel 1972: ispirato dalla bellezza delle sue vedute, vi scrisse una cospicua parte dei suoi libri, ospitando, al contempo, tanti grandi personaggi dello star system del novecento che, passando per Ravello, non poterono non fare visita a La Rondinaia.

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«Di tutti, volare è il sogno più bello.» GORE VIDAL

1. Domenico De Masi, "Ravello. Un petit tour", Avagliano, Roma, 2003, p. 140 e ss.

2. Catherine Fairweather "La Dolce Vita. Living in Italy", Pavilion, Londra, 2001, p. 56 e ss.

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